Nel sistema giuridico polacco si possono individuare diverse basi per definire le remunerazioni dei membri del CdA, in modo particolare: il contratto di lavoro, la delibera assembleare finalizzata all’assegnazione del compenso per la funzioni svolte nell’organo della società, i contratti manageriali o altri contratti disciplinati dal diritto civile. Queste soluzioni generano diversi effetti in termini di obblighi fiscali e previdenziali (ZUS), e anche prescrizioni di legge opportunamente applicate.
I poteri e doveri del membro del CdA di una società a responsabilità limitata, nominato sulla base di una delibera dell’Assemblea dei Soci, derivano in linea di principio dal Codice delle società commerciali e da altre leggi, nonché dall’atto costitutivo della società.
L’atto di nomina di un membro del consiglio di amministrazione porta alla nascita di un rapporto organizzativo fra il membro del consiglio di amministrazione e la società. Tuttavia questo non comporta automaticamente la creazione di un rapporto di lavoro o commissionamento di un ordine, in base al quale il membro del CdA potrebbe percepire un compenso per la funzione che svolge. Il più delle volte questo viene determinato da un accordo separato o da una delibera
Il contratto di lavoro
È la forma giuridica la più utilizzata in assoluto ed è soggetta rigorosamente al Codice del lavoro. Nella stipulazione di contratti di lavoro il Codice di società commerciali prevede inoltre una condizione sotto forma di obbligo di rappresentanza della società da parte del consiglio di sorveglianza (qualora sia stato nominato) o di un fiduciario nominato con apposita delibera assembleare. Un contratto di lavoro stipulato in violazione di questo requisito è nullo.
Dal compenso fissato dal contratto di lavoro vengono prelevati tutti i contributi previdenziali ZUS applicabili, ovvero:. i contributi pensionistici, per la pensione d’invalidità, per la malattia e infortuni, e inoltre va pagato anche il contributo per il s.s.n. Ciò significa che un membro del consiglio amministrativo con un contratto di lavoro ha diritto ad una remunerazione fissa, indipendentemente dal risultato, una garanzia in caso di malattia (indennità di malattia), il diritto di usufruire degli ambulatori e ospedali pubblici, il diritto alle ferie retribuite.
Delibera di concessione del compenso per la funzione svolta nell’organo della società
Il compenso può anche essere concesso sulla base di una delibera dell’Assemblea Straordinaria dei Soci. In questo caso, i soci deliberano mediante una votazione a scrutinio segreto adottano una risoluzione che fissa i principi di remunerazione di un membro del consiglio di amministrazione, in particolare l’importo del suo compenso, il periodo per il quale gli sarà concesso e le regole di rimborso delle spese sostenute in relazione alla sua funzione (ad es. spese di viaggio, vitto e alloggio).
Dal compenso ottenuto in base alla delibera assembleare non verranno prelevte quote previdenziali (fondo ZUS) e l’assicurazione sanitaria. I ricavi realizzati in questo modo sono soggetti a tassazione al 20% di payout. La remunerazione basata su questo principio garantisce il pagamento di un importo netto maggiore rispetto ad un contratto di lavoro. Visto che sulla quota del compenso non vengono prelevati i contributi previdenziali, un membro del CdA, in linea di principio,non avrà diritto ai servizi sanitari gratuiti, alle ferie retribuite e all’indennità di malattia.
Contratto per manager
Un’alternativa alle sopra descritte basi per il pagamento del compenso è il contratto per manager. Si tratta di un contratto senza nome, simile al contratto di commissionamento di prestazione disciplinato dal Codice Civile. Considerando che tra le parti di un simile contratto non viene generato un rapporto di lavoro, a questo tipo di contratto non si applicano le norme del Codice del Lavoro, ma solamente disposizioni generali relative agli obblighi del Codice Civile.
Il contratto per manager dovrebbe comprendere in particolare l’oggetto dell’accordo, i compiti e i poteri del manager, gli elementi che compongono la sua remunerazione, modalità di risoluzione del contratto, la clausola della non concorrenza e le disposizioni in materia di tutela del segreto commerciale e industriale dell’impresa. Come nel caso dei contratti di lavoro, anche nella stipulazione del contratto disciplinato dal codice civile fra la società e un membro del CdA, la società è rappresentata dal consiglio di vigilanza o da un plenipotenziario.
Ai fini dei contributi previdenziali e per il fondo sanitario nazionale il contratto per manager è considerato in linea di principio analogamente ad un contratto di commissionamento di prestazione. Questo significa che se questa è l’unico titolo in materia di assicurazione, sarà necessario prelevare tutti i contributi analogamente ai contratti di lavoro. Tuttavia, se un membro del consiglio di amministrazione, oltre a ricevere il compenso dovutogli a titolo di contratto per manager percepisce anche uno stipendio/remunerazione in base ad un contratto di lavoro (la paga minima per il 2017 ammonta a 2 000 zloty lorde), i contributi previdenziali saranno prelevati solamente dallo stipendio (in base al contratto di lavoro). Mentre dalle entrate a titolo di contratto per manager verranno prelevati solamente i contributi per il fondo sanitario nazionale.
Vale la pena notare che l’assegnazione di una remunerazione ad un membro del CdA per la funzione svolta è importante dal punto di vista fiscale in quanto la prestazione nella funzione svolta a titolo gratuito da un membro del CdA potrebbe essere interpretata dagli organi di controllo come entrata a beneficio della società per una prestazione lavorativa gratuita. Un tale rischio non si verificherà invece nel caso in cui il membro del consiglio sia anche azionista, visto che gli azionisti hanno il diritto al pagamento del dividendo sui profitti generati, risultanti dal bilancio aziendale.
In conclusione, occorre sottolineare che la semplice nomina di un membro del cda non significa la creazione di un rapporto di lavoro o altro rapporto disciplinato dalle prescrizioni del diritto civile, sulla base del quale al membro del cda spetterebbe un compenso. La revoca dall’incarico di membro del cda non implica automaticamente la risoluzione del contratto di lavoro o contratto di commissionamento della prestazione, ma fornisce casomai solo la base per risolverli. Occorre, quindi, tenere presente che se un membro del cda viene destituito dall’incarico senza disdirgli il contratto di lavoro questi continuerà a rimanere con la società in rapporto di lavoro o vincolato con contratto di commissionamento.
Autore: Dorota Jarzębowska, Avvocato, Bosetti Global Consulting