LEGISLAZIONE

Dal mese di gennaio 2016 viene modificata la legge fallimentare introducendo maggiore responsabilità dei procuratori

L’emendamento prevede 30 giorni anziché i precedenti 14 gg, il periodo entro il quale si può presentare il modulo di dichiarazione di fallimento da contare dal giorno in cui maturano le basi per il fallimento. Lo stesso introduce altresì una nuova definizione dello stato di insolvenza ed un estensione delle responsabilità a capo del procuratore.
Fino ad oggi era compito principalmente del CdA l’obbligo di presentare la dichiarazione di fallimento o di avviamento del procedimento di ristrutturazione. Dal 1 ° gennaio dell’anno in corso 2016 questo obbligo ricadrà anche sui procuratori – commenta la dott.ssa Katarzyna Długaszek, capo del Dipartimento Affari Legali della Bosetti Global Consulting.

Attualmente la persona a cui viene conferita la delega sarà anche responsabile per i debiti della società in quanto persona avente diritto di gestire la società e a rappresentarla. Nei confronti della stessa persona vi è il divieto di condurre attività economiche nel caso di mancato rispetto del termine per la presentazione della domanda di dichiarazione del fallimento.
L’emendamento si riferisce quindi ai delegati e ai membri del consiglio di società di persone, società per azioni, società a responsabilità limitata e partner di società di persone sulle questioni relative alle prescrizioni della legge fallimentare, agli obblighi fiscali, ai doveri previdenziali verso lo ZUS (Istituto Nazionale Previdenziale).

In caso di problemi di insolvenza della società, la responsabilità degli amministratori che gestiscono l’azienda in modo informale potrebbe essere difficile da dimostrare. Detta responsabilità si limita a “contribuire” alla mancata presentazione dell’istanza di fallimento della società da parte delle persone aziendalmente preposte entro i limiti emporali previsti. Tuttavia, rimane sempre il rischio di essere esclusi dalla vita economica per via del divieto di conduzione delle attività di business, del divieto di appartenenza al consiglio di amministrazione o al consiglio di sorveglianza di società e fondazioni.

Prescrizioni di legge più flessibili per i debitore
L’emendamento “smussa” le attuali prescrizioni riguardo alla procedura di presentazione di domanda di fallimento. Fino ad ora, l’imprenditore debitore aveva 14 giorni a contare dalla data della seconda fattura non saldata per denunciare l’insolvenza. Mentre oggi siamo passati a 30 giorni. Anche il concetto di insolvenza viene interpretato in modo diverso oggi. Si presume che essa si verifichi quando le morosità finanziarie perdurano per periodi maggiori ai 3 mesi oppure quando il debitore è in arretrato per due anni e per importi superiori al valore del proprio patrimonio.

La procedura della denuncia dello stato fallimentare può andare di pari passo con l’apertura della procedura di ristrutturazione (maggiori informazioni a riguardo si trovano nel nostro articolo ) , il cui successo dipende tuttavia dalla celerità con cui procederà il Tribunale, motivo per cui tanti debitori scelgono di avviare contemporaneamente entrambe le procedure dando la priorità alla procedura di ristrutturazione.

Entrambe le procedure hanno per scopo proteggere il patrimonio personale dei membri del consiglio contro le pretese dei creditori. Essi sono responsabili in base alle disposizioni del codice delle società commerciali e prescrizioni della Legge Fallimentare e Riparatoria, mentre per le responsabilità civili e penali sono assoggettati all’Ordinamento Fiscale.

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