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Mastercard Index of Women Entrepreneurs. Le Donne polacche in cima alla classifica

donne impreditori

Le donne israeliane, americane e svizzere sono considerate quelle con il maggiore spirito imprenditoriale al mondo. Le donne polacche si sono classificate al 5° posto a livello internazionale, prime nell’Unione Europea.  

I risultati del rapporto annuale di Mastercard indicano un maggiore sostegno alle PMI e un atteggiamento socioculturale più positivo nei confronti delle aziende capitanate da donne in alcune economie europee, tra cui Svizzera, Polonia, Regno Unito, Svezia, Ungheria e Italia.

In Polonia, un terzo delle imprese sono gestite da donne, le quali hanno fatto grandi passi in classifica, risalendo di 11 posizioni, dal 16° posto nel 2019 al 5° posto nel 2020. 

Un risultato positivo che incentiva la diminuzione del divario di genere nel tasso di attività imprenditoriale dal 25% al ​​10%, un netto miglioramento del “sostegno alle PMI” e un aumento della “percezione culturale degli imprenditori”. Come accade in Svezia, la percezione di buone opportunità di affari tra i polacchi adulti di età compresa tra i 18 e i 64 anni è molto alta (87%).

L’impatto del Covid sugli affari gestiti dalle donne

A livello mondiale, ben l’87% delle aziende gestite da donne ha risentito degli effetti negativi della crisi. Quando si misura l’impatto della pandemia sul mercato del lavoro femminile, dobbiamo considerare due fattori importanti:

  • presenza massiva delle donne nelle professioni e nei settori più colpiti (come turismo, viaggi e trasporti, vendita al dettaglio, servizi alberghieri e di ristorazione, intrattenimento, ricreazione e produzione); 
  • disparità di genere preesistente nel mondo degli affari (comprese competenze digitali più scarse, emarginazione finanziaria, mancanza di accesso all’istruzione e responsabilità familiari sproporzionate, per citare solo alcuni dei fattori più importanti).

Sempre nello stesso ambito, un grande ostacolo è dato dal fatto di dover gestire le faccende domestiche, l’assistenza all’infanzia, l’esigenza del lavoro a distanza e l’apprendimento a distanza dei bambini. La pandemia ha solo messo in luce le disparità di genere nell’accesso alle risorse. L’indagine ha mostrato che in paesi come Nigeria, Uganda, Ghana, Tunisia, Malawi e Angola, solo il 20-30% delle donne hanno potuto beneficiare di programmi governativi di aiuto finanziario, perché solo questa percentuale ha un proprio conto in banca. 

Tuttavia, la pandemia ha anche creato nuove opportunità per le donne imprenditrici. Possiamo constatare che il 42% è passato a un modello di business digitale, il 37% sta sviluppando un’area di business per soddisfare le esigenze locali o globali e il 34% ha identificato nuove opportunità di business dopo la pandemia. Va inoltre apprezzata la straordinaria capacità delle donne di conduzione in una situazione di crisi. Leader mondiali come la prima ministra neozelandese Jacinda Ardern, la cancelliera tedesca Angela Merkel, la prima ministra finlandese Sanna Marin e la leader cinese di Taipei Tsai Ing-Wen hanno dimostrato che logica, comunicazione trasparente e la fiducia del popolo possono contenere il virus. 

Supporto all’imprenditorialità femminile

Il Report Mastercard di quest’anno è la quarta edizione dell’iniziativa. Lo scopo dell’indagine MIWE è creare una classifica dei paesi che offrono alla donne le migliori condizioni per poter gestire la propria attività. 

I criteri sono:

  • partecipazione delle donne al mercato del lavoro (di cui una percentuale con posizioni manageriali e specialistiche);
  • condizioni generali favorevoli per la conduzione d’impresa, anche per le donne;
  • accesso di entrambi i sessi al patrimonio di conoscenze e alle risorse finanziarie.

Come sottolineano gli autori: “La comprensione dell’ambiente imprenditoriale femminile è essenziale per promuovere il successo delle donne. Pertanto, ogni anno Mastercard offre informazioni vitali sui fattori che consentono e limitano il progresso delle donne come imprenditrici in 58 economie internazionali, che rappresentano quasi l’80% della forza lavoro femminile mondiale.” Dato che le donne sono sproporzionatamente più vulnerabili a causa della loro esposizione ai settori colpiti dalla pandemia, atteggiamenti culturali positivi, rispetto per l’assunzione di rischi e innovazione saranno fondamentali per motivare le donne a intraprendere nuove attività imprenditoriali.

Report in lingua originale al link

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