FISCALITÀ

Limitazione delle frodi fiscali. Nuove soluzioni legislative nell’e-commercio

Vi è una chiara volontà di ridurre la portata di frodi nel settore del commercio elettronico. Si stima che la scala di queste malversazioni nell’Unione Europea raggiunga in un anno la quota di circa 5 miliardi di euro. I paesi membri dell’Unione Europea hanno concordato di apportare delle modifiche all’attuale sistema per quanto concerne la tassazione dell’IVA. Gli organi preposti alla lotta contro questo fenomeno potranno accedere a certi dati riguardanti gli acquisti conclusi via Internet.

La scorsa settimana i ministri delle finanze dei paesi membri hanno raggiunto un accordo avente per obiettivo la riduzione delle frodi nel commercio elettronico.

I paesi membri hanno concordato che al fine di contrastare le frodi nell’e-commerce si utilizzeranno i dati relativi ai pagamenti dell’IVA raccolti e conservati dagli intermediari nelle operazioni di pagamento ovvero ad es. le ditte che gestiscono le carte di credito e gli ordini di pagamento. Attualmente questi intermediari intervengono nel 90 % dei casi di acquisto via internet nei paesi dell’UE.

Ai fornitori dei servizi di pagamento verrà richiesto in pratica di trasmettere ai preposti organi dei paesi membri dell’UE alcuni dati riguardanti i pagamenti nell’ambito delle transazioni di vendita transfrontaliera. Questi dati verranno poi nell’ambito della rete Eurofisc analizzati da esperti specializzati nella lotto contro quel tipo di frode. Quest’analisi permetterà l’identificazione di quei venditori che non rispettano le norme di legge che regolano la materia della tassazione IVA. I nuovi regolamenti entreranno in vigore non prima del 2024.

Autore: Adriana Zobniów, Capo Contabile presso la Bosetti Global Consulting

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