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L’economia polacca è la più resistente nell’UE. Le previsioni del calo PIL

polska gospodarka PKB

L’agenzia americana Bloomberg ritiene che la Polonia meglio di chiunque altro paese dell‘Unione Europea sta rispondendo alla crisi economica generata dal coronavirus. Le previsioni della Commissione Europea confermano che la Polonia registrerà il più lieve calo dell’indicatore PIL in tutta l’Unione Europea. Ad aprile, l’economia polacca ha registrato la recessione più profonda. Nei prossimi mesi si dovrebbe verificare un inversione di tendenza dell’economia che si tradurrà in una flessione del PIL la più leggera confronto a tutte le rimanenti 27 economie dell’UE. La Bloomberg riporta anche la citazione di Paweł Borys, presidente del PFR (Fondo Polacco per lo Sviluppo), il quale conferma che in meno di due settimane di attività il PFR ha speso più di 11,5 miliardi di PLN. Questo denaro è andato a 56.000 imprese polacche. Si prevede che questo numero supererà presto le 100.000 unità. Le ultime stime della Commissione Europea indicano che nel 2020 il PIL della Polonia diminuirà del 4,3 per cento, anno su anno, mentre per l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia la flessione stimata del PIL sarà rispettivamente del -7%, del -6,2% e del -6,7 per cento

Previsioni per la regione e l’UE
Le stime degli esperti della Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo concernenti l’Europa centrale ed i paesi baltici mostrano un calo del 4,3 per cento nel 2020, mentre nel 2021 si prevede un rientro del 4,5 per cento – base anno su anno.
La Commissione Europea ipotizza che l’economia della zona euro subirà una flessione del 7,75% nel 2020, mentre nel 2021 recupererà del 6,25 percento A sua volta, per l’intera Unione Europea, si ipotizza una diminuzione del 7,5 per cento nel 2020 e un recupero del 6 percento nel 2021. L’economia più importante della zona euro, ovvero quella tedesca, potrebbe – secondo le stime della CE – ridursi del 6,5 per cento, base anno su anno. Si stima un incremento del tasso di disoccupazione nella zona euro dal 7,5% nel 2019 al 9,5 percento nel 2020, e successivo assesstamento all’8,5 per cento nel 2021. A sua volta, a livello dell’intera Unione Europea il tasso di disoccupazione dovrebbe passare dal 6,7% nel 2019 fino al 9% nel 2020, con successivo assesstamento all’8 per cento nel 2021.

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