BUSINESS EDU

In che modo il cibo avariato può alimentare gli impianti di produzione di biogas?

zepsuta zywnosc biogazownie

Lo spreco alimentare è un problema enorme che non riguarda solo le famiglie. Una ricerca condotta dagli specialisti dell’Istituto Economico Polacco mostra che si registrano alti livelli di perdite anche nei settori della produzione, della logistica, della lavorazione e della ristorazione. Ogni anno un polacco medio getta via quasi 250 kg di alimenti in varie forme. Va detto che la norma europea oscilla intorno ai 170 kg. Oggi risulta che questi rifiuti possono essere utilizzati. Il cibo avariato rappresenta un’opportunità per gli impianti di biogas.

Legge contro lo spreco alimentare

Lo scorso anno è stata varata una legge contro lo spreco alimentare. Il suo obiettivo principale è quello di ridurre la quantità di rifiuti inutilizzati. I rivenditori di prodotti alimentari sono obbligati a sottoscrivere un contratto elettronico/scritto che riguarda la cessione gratuita di alimenti non destinati alla vendita. Si tratta di prodotti che soddisfano i requisiti delle normative alimentari, ma non sono messi in commercio per vari motivi (ad esempio, per via delle confezioni danneggiate).

Un simile contratto a pena di nullità con un’organizzazione non governativa (ONG) costituisce un passo nella giusta direzione. Tuttavia, va sottolineato che oltre il 50% del cibo sprecato proviene dalle economie domestiche. Ecco perché l’educazione del pubblico svolge un ruolo fondamentale. E i rifiuti provenienti dall’industria? Questi non rientrano nell’ambito di applicazione dalla suddetta legge, ma possono essere utilizzati in altri modi. C’è infatti la possibilità che il cibo avariato alimenti gli impianti di biogas.

Energia prodotta dall’industria alimentare

L’industria alimentare è estremamente diversificata. Può comprendere impianti di lavorazione di ortaggi, frutta e prodotti agricoli, mattatoi e macelli, distillerie, caseifici, zuccherifici e molti altri. In questo caso un ruolo fondamentale è svolto dalla provenienza dei rifiuti alimentari a seconda del caso, le loro proprietà saranno quasi sempre differenti, il che ha un impatto diretto sulla produzione potenziale di biocarburanti. Non bisogna poi trascurare la questione della protezione dell’ambiente.

L’energia ricavata dagli alimenti avariati è un combustibile rinnovabile che offre un’alternativa ai dannosi combustibili fossili. Va notato che il biometano che entra in rete deve soddisfare tutti i parametri del gas ad alto contenuto di metano. La priorità è che il consumatore finale non percepisca alcuna differenza dovuta al cambiamento della fonte energetica. I ricercatori dell’Università di Agricoltura di Poznań hanno stimato che dai rifiuti dell’industria alimentare e agricola si possono ricavare annualmente circa 8 miliardi di metri cubi di metano.

Applicazioni per i rifiuti alimentari

I rifiuti alimentari trovano applicazione nel settore energetico. Trasformarli in energia porta molti vantaggi. Innanzitutto, i combustibili rinnovabili non rappresentano una minaccia per l’ambiente, cosa che non si può dire dei combustibili fossili utilizzati su larga scala. Un altro argomento a favore sono i vantaggi finanziari su cui possono contare gli imprenditori che operano nel settore dell’industria alimentare.

Come già detto, l’origine del cibo avariato ne determina le proprietà. I rifiuti minerali e grassi sono eccellenti per il processo di fermentazione anaerobica necessario per produrre biogas. I rifiuti di soia possono essere utilizzati per produrre biodiesel. I rifiuti vegetali a basso contenuto calorico non soddisfano i requisiti dell’industria energetica, perciò non sono adatti alla produzione di carburante. Tuttavia, possono essere utilizzati come ingredienti di prodotti medicinali.

Impatto del cibo avariato sul clima

L’utilizzo dei rifiuti alimentari negli impianti di biogas può migliorare la sicurezza energetica. Al momento, però, non si sa ancora quando questa soluzione verrà introdotta. Il cibo viene utilizzato per produrre combustibili rinnovabili, ma la scala di questa iniziativa è ancora troppo ridotta.

Il cibo avariato ha un impatto devastante sull’ambiente, perciò è fondamentale cercare di ridurre al minimo la quantità di rifiuti prodotti. È importante sapere che sono una delle tante cause del riscaldamento climatico. Inoltre, essi provocano il degrado del suolo e la produzione di rifiuti. Ad ogni chilogrammo di cibo prodotto, corrispondono in media 4,5 kg di CO2.

PODOBNE ARTYKUŁY

ISCRIVITI ALLA
NEWSLETTER

SMART MIXER

ENERGY MIXER

AEROMIXER 2018

BOSETTI RACCONTA LA POLONIA

ARTICOLI PIÙ LETTI

Seguici su
Linkedin
Bosetti Global Consulting