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Report „Settore automobilistico. Edizione Q3/2020” stilato dall’Associazione polacca dell’industria automobilistica e il KPMG

raport automotive w Polsce

Secondo gli autori del rapporto, che tiene conto del mercato, della produzione e dei servizi finanziari in questo campo, ci sono 298 fabbriche in Europa in cui si assemblano auto e si producono motori.

In Polonia sono ben 16 gli stabilimenti dove vengono assemblate le autovetture, i furgoni, i camion e gli autobus. Da metà marzo, tutte le fabbriche sono state duramente colpite dalle conseguenze della crisi causata dalla pandemia di COVID-19 ed a causa del periodo di inattività, nell’UE, non sono stati prodotti circa 2,5 milioni di veicoli. – sottolinea Eric Mark Huitema, segretario generale di ACEA.

La sfida più grande per gli operatori dell’industria automobilistica non è solo il passaggio alla produzione di veicoli a emissioni zero, ma anche il rilancio del mercato e quindi, il ripristino del normale livello di produzione negli stabilimenti operanti in tutta l’UE. Una grande sfida è la fortissima internazionalizzazione del settore e lo stretto collegamento tra le filiere, per le quali qualunque chiusura temporanea delle frontiere risulta deleteria.

L’esportazione dei componenti è il punto di forza dell’industria automobilistica polacca
L’industria automobilistica è uno dei settori più importanti e innovativi in Polonia. Alla fine del 2019, il settore automobilistico ha generato circa l’8% del PIL, piazzandosi tra i primi dieci esportatori di componenti automobilistici al mondo. L’industria trae forza non tanto dalla produzione di automobili, ma dai risultati generati da esportatori, concessionari e produttori di parti, componenti e accessori, e, secondo i dati dello scorso anno, in totale danno lavoro a circa 150.000 dipendenti, che rappresentano l’80% dei posti di lavoro dell’intera industria automobilistica.
Nel 2019, le esportazioni polacche nel settore automobilistico hanno raggiunto i 30,2 miliardi di euro, che rappresentano il 13% del livello totale delle esportazioni polacche. Oltre il 57% di questa somma era dovuto alle vendite all’estero di parti e accessori, non di automobili.
Solo le auto elettriche resistono alla crisi
Nella prima metà del 2020, gli stabilimenti polacchi hanno prodotto oltre 201 mila veicoli, ossia il 44,1% in meno rispetto al periodo corrispondente del 2019.
L’unico segmento che ha realizzato un aumento della produzione (del 12,7%) con oltre 26,8 mila auto nuove vendute nella prima metà del 2020, sono i veicoli a trazione alternativa. In questa categoria, gli ibridi plug-in hanno mostrato un tasso di crescita triplo su base annua.

Previsioni per il futuro
L’ACEA prevede che le vendite di autovetture subiranno un taglio del 25% nel corso del 2020 e diminuiranno di oltre 3 milioni di unità rispetto al 2019. Anche le fabbriche polacche subiranno questi cali. L’indagine sul “clima” predominante presso il management, condotta a maggio da PZPM e KPMG mostra che il 55% dei rappresentanti dei produttori prevede un peggioramento della situazione in Polonia nei prossimi dodici mesi. Tra i distributori, questa percentuale è del 49%. Un miglioramento è invece previsto dal 25% dei produttori e dal 29% dei distributori. Secondo gli intervistati, ci vorranno almeno 2 anni per tornare alla situazione precedente alla pandemia, secondo il 59% degli interpellati, mentre il 6% ritiene che ciò non accadrà affatto. Le ragioni del pessimismo sono i cambiamenti fondamentali nel mercato.
Come ricetta per risolvere i problemi e mantenere il mercato, Eric Mark Huitema, segretario generale dell’ACEA, chiede l’assistenza del governo per stimolare la domanda.
Pertanto, i governi devono introdurre incentivi per il rinnovo del parco auto che stimoleranno la domanda da parte dei clienti individuali e istituzionali, sosterranno la ripresa economica nell’UE e accelereranno il rinnovamento “verde” della flotta di veicoli sulle nostre strade. L’efficacia di questi programmi potrà essere aumentata introducendo premi per la rottamazione di auto vecchie, a supporto anche del raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici fissati dai paesi europei. Sono profondamente convinto che sia fondamentale riavviare al più presto l’intera catena del valore del settore automobilistico.

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