BUSINESS FOCUS

Focus: Due decenni di attività delle Zone Economiche Speciali (ZES )

Operano in 146 città e 210 comuni polacchi. Un risultato tangibile della loro esistenza è l’ammontare degli investimenti che supera gli 86 miliardi di zloty totalizzati  da 1242 aziende. Grazie a loro sono stati creati più di 185 mila posti di lavoro. Il governo polacco ha prorogato fino al 2026 il periodo di funzionamento delle ZES.

Le ZES sono delle aree amministrativamente delimitate del territorio nazionale, dentro le quali gli investitori possono condurre attività imprenditoriali a condizioni agevolate. Esse vengono create per stimolare lo sviluppo delle rispetive regioni attirando gli investimenti e creando nuovi posti di lavoro. Il concetto non è proprio una novità assoluta e viene utilizzato in, forme molto simili, fin dagli anni 60 del secolo scorso nei paesi latini dell’America Centrale e nei paesi dell’Estremo Oriente Asiatico come anche nei paesi dell’Europa Occidentale. Nel mondo esistono oggi più di 3.000 Zone Economiche Speciali o aree equivalenti.

 Preferenze in Polonia

In Polonia, le zone economiche speciali sono state istituite a metà degli anni ’90 dello scorso secolo come provvedimenti di salvezza di un paese alle prese con  problemi legati al crollo del sistema del socialismo reale. . L’area delle ZES si amplia, a seconda dell’attrattività  investitiva dei terreni. Al momento ci sono n.14 zone economiche speciali, che hanno numerose  sotto-zone, in cui gli imprenditori non hanno l’obbligo di pagare le imposte sul reddito anche per periodi di diversi anni.  La durata di questo periodo dipende dalla localizzazione dell’investimento, dalla sua scala, dal costo  del lavoro. Va puntualizzato che  gli incentivi per gli investimenti non si limitano solamente all’ esenzione fiscale, ma anche alle infrastrutture, per esempio lotti di terreno armati a prezzi accessibili , con ottima accessibilità. Come forme di aiuto regionale, implementate mediante apposite delibere dei consigli locali  si utilizzano anche esenzioni dal pagamento delle tassa sulla proprietà o sull’immobile.

Dati, numeri, esempi concreti

Le aziende che investono nelle ZES beneficiano degli aiuti governativi,ovvero consistenti nell’esenzione dall’imposta sul reddito a causa del costo sostenuto di nuovi investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro.

L’entità  degli aiuti per via dei costi dei  nuovi investimenti viene definita matematicamente  come  prodotto dell’ intensità massimale degli aiuti fissata per una determinata zona e dei  costi di investimento qualificati come ammissibili ai fini degli aiuti. Per poter ottenere  questo tipo di supporto è necessario dimostrare almeno 5 anni di gestione dell’attività imprenditoriale, minimo 5 anni di titolarità degli elementi patrimoniali connessi alle spese d’investimento. Questi periodi si riducono rispettivamente  a 3 anni nei casi di piccole e medie imprese. I costi di acquisto di immobilizzazioni materiali  sostenuti dalle grandi imprese possono beneficiare di aiuti soltanto in riferimento a immobilizzazioni materiali nuove.

L’entità  degli aiuti per la creazione  di nuovi posti di lavoro connessi con l’investimento a sua volta si esprime come  prodotto dell’ intensità massimale  degli aiuti e i costi di  due anni di salario lordo dei lavoratori neoassunti, maggiorati di tutti i pagamenti obbligatori inerenti al  loro impiego. L’Imprenditore che  beneficia di aiuti per queste ragioni è tenuto a  mantenere i nuovi posti di lavoro per un periodo minimo  di 5 anni, e nel caso delle piccole e medie imprese – di tre anni.

Altre regole di assegnazione degli aiuti vengono  applicate nel caso di investimenti di grandi dimensioni, vale a dire maggiori a  50 milioni di euro. La base per poter usufruire degli incentivi è l’ottenimento del permesso a svolgere l’attività imprenditoriale sul territorio delle  ZES. Il rilascio del permesso mediante una gara d’appalto congiunta o trattative  viene curato dalle società che gestiscono le ZES. I principi e modalità di conduzione delle gare  d’appalto e delle  trattative – separatamente per ogni singola zona –vengono disciplinati da appositi Regolamenti emanati dal  Ministro dell’Economia

Alla fine del 2004 la superficie totale di tutte le zone ZES a livello nazionale  era di 6.500. ettari, mentre alla fine del 2013. – era già diventata di  16.200. ettari, di cui quasi il 61%  sono terreni opportunamente edificati e amministrati.

foto.con la piantina dei vovodati

Dopo il 1 ° luglio 2014 l’entità degli aiuti pubblici è stata notevolmente ridotta a livello nazionale tranne che per le 4 regioni della Polonia  Orientale  (ovvero i voivodati:  Warminsko-Mazurskie, Podlaskie, Lubelskie, Podkarpackie). Gli imprenditori operanti in queste province  possono ancora contare sul limite del 50% di rimborso dei costi ammissibili sostenuti per spese di investimento.Gli aiuti invece  sono stati ridotti e portati a  35% nei  voivodati  di Lodz,  Lubuskie, Kujawsko – Pomorskie, Małopolskie, Opolskie, Swietokrzyskie. Mentre in  Pomerania e Pomerania Occidentale gli aiuti sono diminuiti dal  40% al 35%, e infine  nel voivodato Wielkopolska , Slesia, Bassa Slesia sono passati dal 40% al 25%.

I tagli agli aiuti dello  Stato vengono in qualche modo compensati dall’alto potenziale del capitale umano. La Polonia può offrire personale con una buona preparazione scolastica,  in particolare per quanto riguarda la conoscenza delle lingue straniere nonché competitivi costi della mano d’opera. Le società multinazionali non si limitano solamente ad aprire qui siti produttivi ma anche, in sempre più numerosi casi, centri  di ricerca e sviluppo nonché centri di assistenza e servizi condivisi

Il vero punto di svolta nel funzionamento delle ZES  in Polonia fu l’anno  2004, ovvero l’adesione della Polonia  all’Unione Europea. Da allora, il numero di permessi validi per operare nelle ZES  è cresciuto ad un ritmo rapido – passando da 679 alla fine del 2004  a  1709 alla fine del 2014.Il valore cumulativo degli investimenti avviati è aumentato quasi cinque volte, da 19.9 miliardi di zloty a  93,1 miliardi di  zł. Il numero di posti di lavoro è più che triplicato nello stesso periodo. Alla fine del 2004 le aziende aventi i permessi di operare nelle aree comprese da ZES generarono circa  74.600 nuovi posti di lavoro,  per passare poi  alla  fine del 2013 a più di  267.000. *

* Sulla base della relazione del Ministero dell’Economia intit. “Informazioni sull ‘attuazione della legge sulle zone economiche speciali” e delle previsioni formulate dai  consigli di amministrazione delle zone economiche speciali, KPMG in Polonia, 20 anni di zone economiche speciali in Polonia, Guida alle ZES.

Vi invitiamo a vedere il video Polish Special Economic Zones Staying Strong | Doing Business In Poland

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