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Biomassa forestale: può essere considerata una fonte di energia rinnovabile?

biomasa leśna

Il termine „biomassa forestale” si riferisce al legname, ma anche ai rifiuti naturali che si formano durante i lavori forestali e a tutti i sottoprodotti dell’industria della lavorazione del legno (per esempio, segherie, cartiere, fabbriche di mobili). La biomassa comprende anche elementi di legno post-consumo, ovvero utilizzati in passato. Si può distinguere la biomassa primaria da quella secondaria: l’origine delle materie prime ha un impatto enorme sull’ambiente naturale. In teoria, è considerata una fonte di energia rinnovabile, ma questo è un argomento molto controverso. Non senza ragione, molti ricercatori chiedono un cambiamento nella normativa europea in materia.

Cos’è la biomassa forestale primaria e secondaria?

La biomassa forestale primaria comprende in primo luogo alberi che vengono abbattuti per produrre energia. In questo caso, il “Combustibile Verde” ha un impatto negativo sull’ambiente naturale. È importante sottolineare che non è neutrale dal punto di visto del clima, perché durante la combustione del legno vengono emesse grandi quantità di anidride carbonica. Numerosi studi scientifici dimostrano che per ogni tonnellata di combustibile bruciato viene rilasciata una tonnellata di CO2 nell’atmosfera. Per assorbire le sostanze tossiche occorrono gli alberi, che proteggano dall’incremento dell’effetto serra. La deforestazione su larga scala comporta emissioni aggiuntive di gas a effetto serra. Bisogna ricordare che le materie prime non viventi che si trovano nella foresta (ad esempio alberi abbattuti) costituiscono spesso un elemento importante dell’ecosistema.

La biomassa forestale secondaria è molto più sicura per l’ambiente. Si tratta di rifiuti di vario tipo e di sottoprodotti delle operazioni di trasformazione del legno. La bioenergia viene prodotta esclusivamente da materiali che non possono essere riutilizzati in alcun modo. Durante la combustione viene emessa una quantità minore di anidride carbonica, il che è dovuto in gran parte al fatto che la maggior parte del carbonio contenuto nel legno è stato fissata in prodotti durevoli. La biomassa forestale secondaria permette di utilizzare elementi in legno che sarebbero stati gettati via. Bisogna sapere che anche la loro decomposizione causerebbe il rilascio di CO2 nell’atmosfera.

Che cosa comprende la biomassa forestale?

La biomassa secondaria forestale è costituita da prodotti e rifiuti di legno che non possono essere ulteriormente lavorati. Ciò significa che l’unica alternativa è la loro decomposizione, durante la quale vengono emessi gas serra nell’atmosfera. La biomassa forestale primaria è molto più dannosa per l’ambiente, ma secondo la normativa dell’UE appartiene alle fonti rinnovabili.

Tra i biocarburanti ci sono:

  • segatura – si forma durante i processi di lavorazione (tra cui asportazione, fresatura, perforazione). La sua umidità dipende soprattutto dal tempo di conservazione del legno. Per gli alberi appena tagliati, questo parametro oscilla tra il 45 e il 65%. L’umidità del legno secco di solito è compresa tra il 5 e il 10%.
  • pellet di legno – ottenuto da residui legnosi, quali schegge di legno, trucioli e segatura. La loro pressatura richiede una pressione molto elevata. Non è necessario utilizzare ulteriori sostanze adesive. L’umidità media varia tra il 6 e il 15%.
  • schegge di legno – sono pezzi di legno frantumati. Gli elementi si distinguono per la forma e dimensioni irregolari. Si tratta di rifiuti della lavorazione del legno, il cui livello di umidità varia dal 20 al 60%.
  • pezzetti di legno – in generale si tratta di rifiuti di legno strutturale, che si ottengono durante il taglio o la produzione di semilavorati. Questa categoria include anche elementi che non hanno soddisfano le norme edilizie. La loro umidità è compresa tra il 20 e il 30%.

La biomassa può essere considerata „carburante verde”?

Secondo la normativa UE, la biomassa forestale è considerata una fonte di energia rinnovabile e non c’è nulla che faccia ritenere che ciò possa cambiare nei prossimi anni. Tuttavia, la biomassa forestale primaria contribuisce ad aumentare l’effetto serra. Al posto della foresta tagliata vengono piantati nuovi arbusti, ma la loro crescita è un processo a lungo termine. La situazione è leggermente diversa nel caso della biomassa forestale secondaria che può essere chiamata “carburante verde”. L’utilizzo dei rifiuti e dei sottoprodotti industriali non è completamente indifferente all’ambiente naturale, ma ha effetti negativi molto più limitati (rispetto alla biomassa primaria).

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