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Economia circolare in Polonia

gospodarka cyrkularna

L’esaurimento delle risorse naturali e i cambiamenti ambientali negativi in corso sono la realtà dei nostri tempi. Sebbene la consapevolezza degli abitanti della Terra concernente l’ecologia e la necessità di prendersi cura della natura sia in crescita, essa è ancora limitata. I comportamenti rispettosi dell’ambiente e le scelte dei consumatori attenti all’ambiente non sono in grado di supplire alla mancanza di interventi sistematici volti a ridurre al minimo il consumo di materie prime, di energia, le emissioni di CO2 e la produzione di rifiuti. Uno strumento utile nella realizzazione di tali obiettivi potrebbe essere l’attuazione dell’idea dell’economia circolare.

Economia circolare: in che cosa consiste?

L’economia a circuito chiuso è detta anche economia circolare. Qualunque variante del nome venga utilizzata, i presupposti su cui si basa rimangono gli stessi.
Questo modello di economia presuppone un ciclo di utilizzo delle materie prime più sostenibile. Uno degli obiettivi è eliminare il concetto di “rifiuti”. Secondo i presupposti dell’economia circolare, tutti i rifiuti dovrebbero essere gestiti in modo tale che il prodotto consumato venga utilizzato più volte, riparato e rinnovato. Indubbiamente, tali attività prolungheranno il ciclo di vita del prodotto.

Quali sono le differenze tra l’economia circolare e quella lineare?

L’economia circolare differisce in modo significativo dal modello di economia lineare attualmente dominante. Quali sono le principali differenze? L’economia lineare può essere illustrata da questo semplice schema: „estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. I rifiuti vengono trattati come l’ultima fase, imprescindibile, del ciclo di vita delle materie prime. Nel modello lineare, la fasi iniziale (estrazione della materia prima) e quella finale (produzione di rifiuti) si trovano alle estremità opposte del diagramma. I rifiuti non vengono gestiti e riutilizzati.
L’economia circolare risolve il problema dei rifiuti. Presuppone una circolazione più economica della materia prima. Secondo i presupposti dell’economia circolare, i rifiuti dovrebbero tornare a essere materia prima e proseguire il loro ciclo di vita.

Economia circolare e riciclaggio

I presupposti dell’economia circolare sono legati al riciclaggio, tuttavia, essi vanno ben oltre. In che modo l’economia circolare differisce dal riciclaggio?

Il riciclaggio si basa sul trattamento dei rifiuti in modo tale da trasformarli in un materiale che può essere riutilizzato nella produzione. Nell’attuale situazione climatica il riciclaggio non è sufficiente ad arrestare i cambiamenti climatici negativi in atto. Inoltre, nel processo di riciclaggio viene utilizzata energia aggiuntiva.

Il riciclaggio si concentra sull’ultima fase del ciclo di vita del prodotto. Nel caso dell’economia circolare, invece, i prodotti dovrebbero essere progettati fin dall’inizio in funzione del loro intero ciclo di vita. Già nella fase iniziale bisogna pianificare cosa ne sarà del prodotto dopo il suo utilizzo, come verrà riutilizzato e riciclato. Secondo i sostenitori dell’economia circolare, una corretta pianificazione previene la comparsa di rifiuti e il conseguente inquinamento. Un presupposto importante dell’economia circolare è quello di evitare il cosiddetto downcycling, ovvero la perdita di valore del materiale lavorato.

Economia circolare in Polonia

Oggigiorno in Polonia domina il modello lineare dell’economia. Esso fu introdotto dopo la caduta del comunismo e in quel periodo esso contribuì in modo significativo a migliorare la qualità della vita e ad aumentare i consumi. In questo modello le problematiche legate all’uso eccessivo delle risorse del pianeta vengono trattate marginalmente.
I cambiamenti nell’ambito della gestione delle materie prime sono un obiettivo importante perseguito dall’Unione Europea. Nel dicembre 2015 la Commissione Europea ha presentato i postulati dell’economia circolare. Sono passati diversi anni da allora, quindi occorre domandarsi quale sia la situazione oggi e come si presenti la Polonia in confronto agli altri paesi da questo punto di vista.

Le ricerche e le analisi condotte mostrano che i paesi nordici sono i migliori nel diffondere l’idea di un’economia circolare. In questi paesi la consapevolezza dei postulati dell’economia circolare e la disponibilità ad implementarli è elevata. Questo vale sia per le imprese che per la popolazione in generale. Gli esperti sottolineano che i paesi nordici ottengono alti tassi di riciclaggio dei rifiuti, di restrizioni allo stoccaggio e di smaltimento dell’energia nonché un’elevata quota di produzione di energia rinnovabile.

Nella lista dei paesi dell’Unione Europea relativa alla diffusione e all’attuazione degli obiettivi dell’economia circolare, la Polonia si trova a metà classifica, insieme all’Ungheria e alla Repubblica Ceca.

Informazioni preziose sulla situazione dell’economia circolare in Polonia sono fornite dal rapporto intitolato. „Valutazione della domanda di supporto alle imprese nel campo dell’economia circolare”. Questo studio è stato completato nella seconda metà del 2020. Il suo scopo era aumentare le conoscenze che consentissero di inserire le questioni dell’economia circolare nelle prospettive finanziarie per gli anni 2021-2027.

Le conclusioni che si possono trarre dallo studio sono le seguenti:

Secondo i risultati dello studio, i principali condizionamenti che influiscono sull’attuazione dell’economia circolare sono:

  • scarsa consapevolezza da parte degli operatori di mercato. Gli imprenditori sono consapevoli dell’impatto negativo sull’ambiente, ma non adottano misure sufficienti per limitarlo; la causa di ciò va ricercata, a parte gli oneri connessi alle soluzioni stesse, nella mancanza di conoscenze in materia.
  • conoscenze (lacune nel campo delle competenze): la trasformazione del modello su cui tradizionalmente si basa il business in quello proprio dell’economia circolare richiede personale altamente qualificato. Le carenze al riguardo bloccano l’attuazione del principio dell’economia circolare già nella fase di avvio, implementazione e creazione di nuovi modelli commerciali.
  • investimenti a lungo termine: gli investimenti nell’economia circolare sono investimenti i cui benefici si fanno attendere. Per quanto riguarda la disponibilità di risorse, contano le dimensioni dell’impresa e la scala dell’attività svolta.
  • condizionamenti giuridici: non viene individuata la mancanza di normative pertinenti. Il problema è la loro dispersione (le disposizioni di legge non sono raccolte in un documento unico). Le questioni giuridiche possono essere considerate uno degli stimoli più efficaci per introdurre soluzioni che vadano in direzione dell’economia circolare. La necessità di adeguamento alla normativa in vigore garantisce di regola l’attuazione su larga scala di una determinata soluzione.
  • altri stimoli significativi per l’ntroduzione di soluzioni compatibili con l’economia circolare sono: le condizioni di mercato e le attività del settore pubblico che stimolano lo sviluppo e l’attuazione dell’economia circolare.

La citazione è tratta da: https://www.parp.gov.pl/component/publications/publication/ocena-zapotrzebowania-na-wsparcie-przedsiebiorstw-w-zakresie-gospodarki-o-obiegu-zamknietym-circular-economy

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