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La Bilancia del commercio estero polacco nel 2018

Sebbene il tasso di crescita nel 2018 si sia rivelato una sorpresa positiva ed è stato superiore alle previsioni iniziali, che tenevano conto del rallentamento globale del PIL e del commercio estero, la bilancia del commercio estero 2018 è risultata negativa. La Polonia ha importato più di quanto abbia esportato. La Germania continua da essere il più importante partner commerciale.

Secondo l’Ufficio Centrale di Statistica (GUS), nel 2018 le esportazioni di merci dalla Polonia sono aumentate dell’8,2 per cento, raggiungendo la quota di 223,6 miliardi di euro, mentre le importazioni sono aumentate del 10,7 per cento, conseguendo l’importo di 228,2 miliardi di euro.

Il maggior aumento vi è stato nelle esportazioni verso la Germania (ovvero di 6,3 miliardi di euro), i Paesi Bassi (ovvero di 1 miliardo di euro), verso la Repubblica Ceca (ovvero di 0,96 miliardi di euro) e verso la Francia (ovvero di 0,86 miliardi di euro). Le esportazioni polacche verso gli Stati membri dell’UE sono aumentate rispetto allo scorso anno dello 0,6 punto percentuale e rappresenta l’80,6% del totale delle esportazioni polacche. Costituisce fenomeno positivo anche la crescente diversificazione dell’offerta. Le vendite di merci ai paesi della CSI sono aumentate dell’8,1 per cento. (raggiungendo 13,6 miliardi di euro).

I maggiori destinatari di questa categoria sono la Russia (con un incremento di circa 585 milioni di euro), l’Ucraina (di circa 190 milioni di euro) e la Bielorussia (di circa 120 milioni di euro).

L’Italia è uno dei principali partner commerciali della Polonia con esportazioni verso questo paese al 4,6% e importazioni dall’Italia al 5,1%.

Le previsioni del governo sono ottimistiche e sottolineano l’elevata resistenza degli esportatori polacchi al cedimento della congiuntura economica globale.

La Commissione europea ha aumentato le sue previsioni di crescita per la Polonia per il 2019, dal 4,2% al 4,4%. Secondo loro, la Polonia, insieme all’Ungheria (anch’essa con un aumento del 4,4% del PIL), sarà la seconda economia con il più rapido tasso di crescita nell’UE. Secondo quanto afferma il ministro dell’imprenditoria e della tecnologia l’on. Jadwiga Emilewicz, le proiezioni relative all’aumento delle esportazioni e delle importazioni “sono tuttavia gravate da alcuni rischi e saranno ampiamente determinate dallo sviluppo della situazione nel commercio mondiale (ved. tensioni sulla linea USA-Cina, Stati Uniti-UE), dalla politica USA in materia dei tassi di cambio e dalla situazione in Medio Oriente (le tensioni in questa regione potrebbero generare aumenti significativi dei prezzi del petrolio). Mentre nell’UE, viene indicato come principale fonte di incertezza il Brexit.”

 

 

 

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