FISCALITÀ

Lo split payment può causare problemi di liquidità?

Il 1º luglio 2018 sono entrate in vigore le norme di attuazione del meccanismo di scissione dei pagamenti (il cosiddetto split payment).

Lo split payment consiste nella possibilità da parte dell’imprenditore di ripartire il pagamento versando separatamente l’importo netto (sul conto di regolamento del contraente) e l’importo IVA (sul conto dedicato alla gestione IVA). In pratica ciò significa che i fondi accumulati sul conto IVA saranno “congelati”. L’imprenditore potrà liquidare le passività relative alla sola IVA, ma non potrà disporre liberamente dell’intera somma.

Esiste un sostanzioso numero di contribuenti che beneficia in larga misura del fatto di ricevere l’importo dell’IVA. D’ora in avanti, l’imprenditore non potrà più utilizzare il conto IVA per regolare l’intera fattura d’acquisto, l’imposta sul reddito o i versamenti allo ZUS. Tale circostanza può comportare diversi problemi.

Secondo il parere di esperti indipendenti, nel caso di alcune società, in particolare di piccole e medie dimensioni, lo split payment può determinare problemi di liquidità finanziaria.
Queste modifiche vengono introdotte dalla legge del 15 dicembre 2017 sulla modifica alla legge relativa all’imposta sui beni e servizi e altri atti (Gazz. Uff. 2018, num. 62).

Autore: Adriana Zobniów, capo contabile, Bosetti Global Consulting

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