FISCALITÀ

La prescrizione impedisce la rettifica della fattura IVA – cosa devono sapere gli imprenditori?

Il 28 agosto 2025 la Corte Suprema – NSA (NSA, sentenza n. I FSK 1035/22) ha emesso un’importante decisione che dovrebbe richiamare l’attenzione di tutte le imprese che effettuano liquidazioni IVA in Polonia. La Corte Suprema ha stabilito che, una volta prescritto l’obbligo tributario, il contribuente non può più emettere validamente una fattura di rettifica né contabilizzarla nella dichiarazione corrente, anche se circostanze successive – come sentenze giudiziarie o transazioni giudiziarie – modificano l’ammontare del corrispettivo.

Per le imprese, in particolare per quelle straniere operanti in Polonia, ciò comporta la necessità di monitorare con estrema precisione le scadenze e di adottare misure preventive con largo anticipo.

Il caso che ha cambiato l’approccio alle rettifiche

La sentenza della Corte Suprema riguardava una società che nel 2014 aveva emesso una fattura per servizi di consulenza e marketing parzialmente eseguiti. Poiché il cliente non aveva effettuato il pagamento, l’impresa aveva usufruito dello sgravio per i crediti inesigibili riducendo la base imponibile e l’IVA dovuta. Successivamente il credito non riscosso era stato ceduto ad un’altra società, la quale aveva avviato un procedimento giudiziario per il recupero dei crediti. Anni di contenzioso avevano portato ai risultati alterni: inizialmente il tribunale aveva condannato il debitore al pagamento di oltre 1 milione di PLN, costringendo la società a dichiarare nuovamente l’IVA, ma successive le sentenze avevano ridotto l’importo a circa 200.000 PLN. In seguito a una transazione conclusa nel 2020, la società aveva emesso una fattura di rettifica.

Il contribuente sosteneva che il nuovo obbligo fiscale fosse sorto nel 2018, al momento del pagamento dell’importo liquidato con la prima sentenza, e che da tale data dovesse decorrere il termine quinquennale di prescrizione. Le autorità fiscali e i tribunali di entrambi i gradi hanno però espresso un’opinione diversa. Secondo la loro interpretazione, l’obbligazione tributaria era sorta già con l’emissione della fattura nel 2014, e il termine quinquennale di prescrizione si era dunque compiuto alla fine del 2019. Né il procedimento civile, né l’applicazione dello sgravio per crediti inesigibili avevano sospeso o interrotto la  decorrenza del termine di prescrizione. Di conseguenza, la fattura di rettifica del 2020 non ha avuto alcun effetto fiscale.

Perché il termine di prescrizione è determinante?

La Corte Suprema ha ricordato che il termine di prescrizione di cui all’art. 70 § 1 dell’Ordinamento Fiscale ha carattere sostanziale e produce effetti in entrambe le direzioni: da un lato tutela il contribuente dal ricupero dei crediti da parte dell’amministrazione fiscale, dall’altro gli impedisce di apportare modifiche alle proprie dichirazioni dopo la scadenza del termine.

KPMG sottolinea che, una volta decorso il termine di prescrizione, non è possibile emettere validamente una fattura di rettifica né includerla nella dichiarazione relativa al periodo in cui è stata emessa; e che gli accordi tra le parti della transazione o le sentenze dei tribunali civili restano irrilevanti ai fini fiscali. Anche EY sottolinea che, persino in presenza di una variazione significativa del corrispettivo, non è consentita alcuna rettifica oltre il termine prescrizionale.

Questa linea giurisprudenziale risulta ormai consolidata: già in casi precedenti la Corte Suprema aveva chiarito che, una volta decorso il termine di prescrizione, non si possono intraprendere azioni che incidano sull’ammontare dell’imposta, né in aumento né in diminuzione. Per gli imprenditori ciò significa che, trascorsi cinque anni dalla fine dell’anno in cui è sorto l’obbligo fiscale, la liquidazione IVA diventa definitiva. Non assume rilievo la stipula di una transazione, la conferma giudiziaria di un diverso importo del corrispettivo o la cessione del credito: dal punto di vista fiscale rileva esclusivamente il momento dell’emissione della fattura originaria.

Cosa significa per le imprese con capitale stranieroin Polonia?

Le imprese straniere che operano in Polonia si trovano spesso ad affrontare controversie commerciali complesse e di lunga durata. La sentenza della Corte Suprema mette in evidenza che il tempo gioca a sfavore del contribuente – una volta decorso il termine di prescrizione non è più possibile rettificare l’IVA, anche se le trattative o i procedimenti civili si protraggono per diversi anni. Pertanto, è opportuno implementare procedure che consentano di reagire tempestivamente.

Come ridurre il rischio? Ecco alcune buone pratiche da adottare nel proprio business:

  • Analisi delle controversie e dei crediti – esamina regolarmente le fatture non saldate e monitora il rischio di mancato pagamento. Se usufruisci dello sgravio per i crediti inesigibili, verifica che siano soddisfatte tutte le condizioni previste.
  • Monitoraggio del termine di prescrizione – ricorda che le obbligazioni IVA si prescrivono alla fine del quinto anno solare successivo a quello di emissione della fattura. È consigliabile mantenere un calendario fiscale che segnali le scadenze.
  • Rettifica entro cinque anni – ogni rettifica della base imponibile, ad esempio in seguito a una transazione o a una sentenza sfavorevole, deve essere effettuata prima della scadenza del termine di prescrizione. Oltre tale termine, l’amministrazione fiscale non accetterà alcuna modifica.
  • Documentazione e comunicazione – conserva accuratamente i documenti che attestano l’ammontare del corrispettivo e le scadenze di pagamento. In caso di cessione del credito, informa l’acquirente delle conseguenze fiscali.
  • Consulenza con un professionista – nelle controversie di lunga durata è consigliabile collaborare fin dall’inizio con un consulente fiscale, che potrà valutare l’impatto tributario e predisporre una strategia adeguata.

Come Bosetti & Stokłosa Consulting supporta le imprese?

Bosetti & Stokłosa Consulting fornisce consulenza alle aziende straniere che investono in Polonia da oltre 30 anni. Il nostro team di esperti fiscali e legali aiuta a prevenire situazioni analoghe a quella descritta sopra.

Il nostro obiettivo è quello di consentire alla tua impresa di concentrarsi sullo sviluppo del business senza preoccuparsi dei rischi fiscali. Se operi in Polonia e desideri avere la certezza che le tue liquidazioni IVA siano sicure, contattaci: saremo lieti di analizzare la tua situazione e proporti le soluzioni più adatte.

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