È stato pubblicato un nuovo documento strategico dedicato ai piani di sviluppo energetico della Polonia. “PEP 2040” deve essere una bussola di riferimento per imprenditori, enti locali e cittadini nella transizione dell’economia polacca nella direzione delle basse emissioni. Tuttavia, c’è ancora molto da fare. La strategia deve essere prima valutata da diverse istituzioni governative e con competenze in questo ambito, e poi inviata al Consiglio dei ministri per essere vagliata.
Di seguito, presentiamo i suoi principali presupposti.
La Polonia sostiene il comunicato della Commissione europea sul Green Deal europeo che prevede che l’UE raggiunga la neutralità climatica entro il 2050. Tuttavia è ancora in gran parte dipendente dai combustibili a base di carbonio. La proposta del governo polacco è la cosiddetta transizione equa, cioè che tenga conto del punto di partenza e del contesto sociale di trasformazione e che contrasti la distribuzione disomogenea dei costi tra i paesi, più gravosa per le economie ad alto utilizzo di combustibili di carbonio.
La nuova politica energetica della Polonia prevede che entro il 2040 più della metà delle capacità installate deriverà da fonti a emissioni zero, con particolare attenzione per l’energia eolica offshore e le centrali nucleari. Queste devono essere le due nuove aree industriali strategiche per la Polonia.
Attualmente, in Polonia, la fonte di energia rinnovabile in più rapida crescita è il fotovoltaico che è associato al progressivo calo dei costi e al sistema di supporto.
La nuova “Politica energetica della Polonia fino al 2040” (PEP2040) si basa su 3 pilastri:
I. transizione equa – questo termine indica la trasformazione delle regioni carbonifere, la riduzione della povertà energetica, e lo sviluppo di nuovi rami d’industria legati alle energie rinnovabili e all’energia nucleare.
II. sistema energetico a zero emissioni – costruzione e sviluppo di impianti eolici offshore, costruzione di centrali nucleari, sostegno all’energia locale e comunitaria.
III. buona qualità dell’aria – sostenere i cambiamenti attraverso la trasformazione del riscaldamento, l’elettrificazione dei trasporti, la campagna governativa “Dom z Klimatem”, il sostegno per edifici riscaldati con una fonte di calore ecologica, l’adeguato ammodernamento termico, l’uso dell’energia solare, la raccolta dell’acqua piovana dall’intera proprietà, l’utilizzo di risorse naturali completamente rinnovabili nell’edilizia.
Elenco delle priorità della politica energetica polacca:
– Nel 2030, la quota di carbone nella produzione di elettricità non dovrà superare il 56%. Il gas naturale farà da combustibile “ponte” nella transizione energetica.
– L’eolico offshore sarà implementato a partire dal 2025 e la capacità installata dovrà raggiungere: circa 5,9 GW nel 2030 e circa 8-11 GW nel 2040.
– Aumento della quota delle energie rinnovabili in tutti i settori e tecnologie. Nel 2030, la quota delle fonti energetiche rinnovabili nel consumo finale lordo di energia dovrà essere almeno del 23%, non meno del 32% nell’elettricità (principalmente eolica e fotovoltaica), 28% nel riscaldamento (aumento di 1,1 punti percentuale su base annua) e 14% nei trasporti (con un contributo significativo all’elettromobilità).
– Ci sarà un importante aumento della capacità installata nel fotovoltaico, circa 5-7 GW nel 2030 e circa 10-16 GW nel 2040.
– Aumento dell’efficienza energetica. Entro il 2030 è stato definito un obiettivo pari al 23% di risparmio di energia primaria vs. previsioni PRIMES 2007.
– Nel 2033 sarà avviato il primo blocco di una centrale nucleare, con una capacità di circa 1-1,6 GW. I blocchi successivi verranno implementati ogni 2-3 anni e l’intero programma nucleare prevede la costruzione di 6 blocchi.
– Una serie di attività saranno finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria, tra cui: sviluppo del teleriscaldamento (aumento di 4 volte del numero di sistemi di riscaldamento efficaci entro il 2030); direzione di trasformazione a basse emissioni delle singole fonti (pompe di calore, riscaldamento elettrico); abbandono della combustione di carbone nelle abitazioni cittadine entro il 2030, nelle aree rurali entro il 2040; aumento dell’efficienza energetica degli edifici; sviluppo dei trasporti a basse emissioni, in particolare mirando a un sistema a emissioni zero.
– Le innovazioni più attese nel settore energetico includono: tecnologie di stoccaggio dell’energia; sistemi di misurazione intelligente e di gestione dell’energia; elettromobilità e combustibili alternativi; tecnologie dell’idrogeno.
– Costruzione del Baltic Pipe, un progetto infrastrutturale strategico volto a creare un nuovo corridoio di approvvigionamento di gas per i mercati europei. L’investimento consentirà il trasporto del gas dalla Norvegia ai mercati danese e polacco, nonché agli utenti finali nei paesi limitrofi.
La trasformazione energetica con i fondi dell’UE
Lo strumento finanziario Next Generation EU mira a ripristinare l’economia dell’UE post pandemia. Il suo valore è di 750 miliardi di euro (⅔ in sovvenzioni, ⅓ in prestiti preferenziali). L’elemento chiave del pacchetto devono essere i fondi destinati alla transizione energetica realizzata sulla base del concetto del Green Deal europeo.
I maggiori beneficiari degli aiuti saranno l’Italia (81,8 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni e 90,9 miliardi di euro sotto forma di prestiti) e la Spagna. Per la Polonia sono previsti 37,7 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni e 26,1 miliardi di euro sotto forma di prestiti. Il sostegno diretto all’energia a basse emissioni sarà il Fondo per una transizione equa, il cui principale beneficiario sarà la Polonia e le sue regioni carbonifere. Le ultime relazioni sul bilancio per il progetto Next Generation EU riportano un ammontare di 40 miliardi di euro. Di questo importo, 8 miliardi di euro andrebbero alla Polonia.
Maggiori informazioni sul documento Politica energetica della Polonia fino al 2040