Gli ultimi dati dell’Eurostat e dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) non lasciano dubbi: la pandemia ha colpito maggiormente il mercato del lavoro dei giovani lavoratori (15-24 anni). Si stima che a livello globale 1 persona su 6 di età inferiore ai 25 anni abbia perso il lavoro a causa della crisi dovuta al coronavirus. Il 23% delle persone che già lavorano hanno subito tagli dell’orario di lavoro e allo stesso tempo riduzioni di stipendio. L’ILO ha descritto questo gruppo demografico come la “generazione lockdown“.
Le misure di sostegno sviluppate dai governi e dall’UE servono a prevenire i licenziamenti di massa, ma non facilitano l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro né permettono di mantenere i lavori con contratti a tempo determinato o i cosiddetti contratti „spazzatura” non tutelati dal Codice del lavoro. Ciò avrà un impatto devastante e sproporzionato sulle carriere delle persone più giovani. Ne emerge che le persone con meno di 25 anni siano attualmente esposte a difficoltà triple legate al mercato del lavoro:
1) hanno maggiori probabilità di perdere il lavoro,
2) hanno problemi relativi alla formazione continua e alla sua qualità,
3) la recessione causa una minore domanda di posti di lavoro, che sarà un ulteriore ostacolo al loro ingresso nel mercato del lavoro.
Inoltre, il coronavirus ha colpito in modo particolare i settori in cui è impiegata un’alta percentuale di giovani, spesso anche nell’ambito dell’economia sommersa. Il 30% dei giovani professionalmente attivi in Polonia lavorano nei settori della ristorazione, alberghiero e del commercio.
L’ILO ha sviluppato una serie di raccomandazioni rivolte ai governi per mitigare immediatamente l’impatto negativo della pandemia. Dovrebbe essere garantito l’accesso all’istruzione, alla formazione professionale e all’istruzione nei settori che si dimostrano resistenti agli effetti negativi della pandemia. Secondo l’ILO, la fascia che dovrebbe sostenere in modo particolare i giovani è costituita dai datori di lavoro in grado di implementare tecnologie tali da consentire lo svolgimento da remoto di reclutamento, formazione e lavoro stesso.