In rete si possono trovare molti annunci di lavoro, in cui si parla sempre di team giovani e dinamici. Questo può causare un po’ di ansia nelle persone leggermente più anziane: dopotutto, ritrovarsi in una realtà del genere può essere difficile. Ci si può persino imbattere nell’affermazione che le persone di età 50+ in realtà non esistono sul mercato del lavoro. È davvero così?
Il termine “I silvers” – da dove viene?
Millennials, generazioni X, Y, Z – questi sono nomi abbastanza neutri, ascrivibili alle generazioni più giovani presenti sul mercato del lavoro. Si tratta di persone che sono appena diventate adulte o che hanno 20, 30 o 40 anni. Tuttavia, il problema si è evidenziato quando è stato necessario chiamare i dipendenti un po’ più grandi: definirli ad esempio come “dipendenti 50+” allude abbastanza chiaramente all’età, il che non è tanto spiacevole, ma al tempo stesso un po’ stigmatizzante per una persona del genere.
È iniziata quindi la ricerca di un nome che potesse essere utilizzato per descrivere dipendenti leggermente più anziani, di età superiore ai 45 anni. Ed è da qui che deriva il termine “I silvers”, che deriva dalla espressione inglese “silver fox”, che significa volpe d’argento – ovvero un uomo maturo e ben curato i cui capelli sono punteggiati di grigio. Questo termine è un critero di valutazione molto meno drastico, anche se alcuni degli interessati affermano che è ancora un po’ stigmatizzante. È davvero così?
Dipendente 50+ – vogliamo assumerlo?
Un dipendente che ha superato la magica età di 45 o 50 anni sembra decisamente meno “attraente” per i datori di lavoro. Sebbene nessun dipartimento delle risorse umane ammetterà di rifiutare a priori le candidature di persone di una certa età, è difficile non giungere a una conclusione del genere quando si cerca lavoro avendo superato i 50 anni di età.
La mancata volontà di assumere persone di una certa età deriva da molti pregiudizi che sono nella mente dei datori di lavoro e dei reclutatori. Di cosa si tratta?
Stereotipi dell’età al lavoro
Si ritiene che un dipendente 50+ sia decisamente più lento di una persona giovane, molto più sospettoso nei confronti delle nuove tecnologie e restio ad accettare cambiamenti. Questo è uno stereotipo estremamente dannoso, perché le persone che non amano il cambiamento si trovano anche tra i ventenni, e incontrare un sessantenne appassionato di nuove tecnologie non è così improbabile al momento attuale come invece lo era diversi decenni fa.
Come accennato, nessun dipartimento delle risorse umane ammetterà apertamente di essere riluttante ad assumere lavoratori più anziani, ma le statistiche mostrano chiaramente che questo costituisce un certo problema. Se ci si pensa, molti di noi seguono inconsciamente gli stereotipi. Ipotizziamo che per un incarico lavorativo nel settore generalmente conosciuto come l’industria dell’intrattenimento si candidi una persona con una grande esperienza e conoscenza delle realtà di questo mondo. E finora tutto sembra bello tranne … la casella dell’età del candidato. È stato superato il limite magico dei 50 anni …Cala la voglia di voler assumere.
Cosa fare perchè il datore di lavoro ci guardi con più interesse?
Un lavoratore 50+ può costituire un grande valore per l’azienda, ma deve volerlo davvero. Non si può negare che a una certa età le capacità fisiche e mentali della persona sono ancora grandi, ma per enfatizzarle occorre impegnarsi di più rispetto ai ventenni. Pertanto, per rimanere attraenti sul mercato del lavoro, ci si dovrebbe prendere cura di se stessi in tutti gli aspetti possibili.
Prima di tutto, vale la pena prendersi cura in modo adeguato dell’attività fisica. In questo modo, indipendentemente dall’età, è possibile mantenersi in piena forma fisica preservando alti livelli di vitalità, indispensabili, tra l’altro, per svolgere compiti professionali. Inoltre, occorre non tralasciare le attività intellettuali. Partecipare ai vari corsi di perfezionamento, ma anche alle attività di intrattenimento aventi positivo impatto sulla mente, come ad esempio indovinelli di logica,sciarade o cruciverba- aiuteranno a stimolare la mente a lavorare.
Tuttavia, soprattutto, va ricordato che, nel caso di molte persone, la data di nascita è solo un insieme di numeri, che andrebbe trattato come un vantaggio piuttosto che uno svantaggio. Queste persone potranno, grazie alla più lunga presenza sul mercato del lavoro, vantare una maggiore esperienza lavorativa rispetto ai dipendenti più giovani. Tenendo in considerazione gli aspetti sopra menzionati si potrà quindi essere un acquisizione attraente per il datore di lavoro e questo a prescindere dalle vera età fisica.