La Polonia è il secondo paese dell’Unione europea in termini di numero di donne in posizioni manageriali. Il primo posto è assegnato alle donne lettoni. Dai dati forniti da Eurostat risulterebbe che il 41,8 percento dei posti di responsabilità manageriali in Polonia è occupato da donne. Per la primatista europea, la Lettonia, il tasso è del 46% mentre la media UE è inferiore al 34%. Le donne polacche superano gli uomini per quanto concerne il livello di istruzione, e sono alla pari con loro per quanto riguarda l’avvio di attività in proprio: il 37% delle imprese avviate sono gestite da donne. Questo significa che quasi ogni decima donna che lavora gestisce un’attività propria. In Germania ad esempio questo rapporto è solamente del 3,3 per cento. Ai primi posti della lista di Eurostat vi erano donne dell’Europa orientale, in particolare la Slovenia, l’Ungheria, la Bulgaria e l’ Estonia. Tendenze positive sono state anche registrate in Svezia. Mentre la Finlandia e la Danimarca risultano molto scarse in questo con il Lussemburgo – col peggiore risultato.
Nonostante molti cambiamenti positivi negli ultimi anni, in Polonia vi sono ancora relativamente poche donne nei consigli di vigilanza e nei CdA aziendali. Stando a quanto pubblicato dalla società di consulenza, la Deloitte, la percentuale di donne nei consigli di sorveglianza è pari al 15,2%. Vi è solamente il 6,3 percento di donne tra i dirigenti delle 480 aziende del mercato azionario principale.
Invece nella Penisola, sfiorano i tre milioni le donne impegnate in un’attività imprenditoriale. L’imprenditorialità femminile in Italia gode di buona salute, considerato che a coltivarla sono “845.895 titolari d’impresa, 624.491 socie, 1.090.693 amministratrici e 238.682 ricoprono altre cariche” in azienda. Tassi elevati di donne che si son messe in proprio “si registrano nel Centro e nel Nord-Ovest del Paese”, con un’oscillazione da un valore minimo del Trentino Alto Adige (23,4%) a un massimo della Valle d’Aosta (30,2%); il comparto in cui la presenza di imprenditrici è più cospicuo è il commercio dove, fa sapere la Cna, “opera il 23,7%”, seguito dalle attività di alloggio e ristorazione (10,5%) e da quelle manifatturiere (10,2%). Nel 2017 l’Italia è risultata la seconda nazione europea per numero di lavoratrici indipendenti, dopo il Regno Unito.
il Fonte: Eurostat, EDN HUB