Nella tredicesima edizione della prestigiosa classifica che valuta le condizioni per fare business in 189 paesi del mondo, la Polonia avanza di posizione. Attualmente precede paesi come la Svizzera, la Francia o l’Olanda.
Di seguito riportiamo le prime dieci posizioni della classifica:
- Singapore
- Nuova Zelanda
- Danimarca
- Corea del Sud
- Hong Kong
- Regno Unito
- Stati Uniti
- Svezia
- Norvegia
- Finlandia
Anche l’Italia è salita al 45mo posto in questa edizione. Chiudono la lista dei paesi “friendly” per sviluppare business il Venezuela, il Sudan del Sud, la Libia e l’Eritrea.
La Polonia in fase di continuo sviluppo
Sono stati determinanti per la risalita della classifica gli ultimi provvedimenti in materia legislativa ed attuativa, ad esempio le agevolazioni negli allacciamenti alle reti energetiche o in materia fiscale (pagamento delle imposte).
Il legislatore polacco incoraggia gli imprenditori ad usare la soluzione telematica per inviare le dichiarazioni, prorogando allo stesso tempo alcune scadenze per la loro presentazione. Oggigiorno più della metà degli imprenditori polacchi utilizza la via elettronica per l’invio delle dichiarazioni dell’IVA.
Inoltre, grazie ai miglioramenti legislativi e pratici, nella sub categoria degli scambi commerciali internazionali e procedure di sdoganamento la Polonia è portata a modello per tutti i 189 paesi partecipanti alla classifica. Un notevole balzo in avanti di ben 80 posizioni si è registrato nella categoria del c.d. “ottenimento dei permessi edilizi”, in cui la Polonia viene ora classificata al 52mo posto.
In quali aree ci sono ancora miglioramenti da implementare? Sicuramente è necessario migliorare il funzionamento del cosiddetto “sportello unico” per la registrazione delle imprese, in cui si potrà registrare l’impresa e abbreviare i tempi di conclusione/evasione di tutte le pratiche. Siamo ancora indietro per quanto riguarda la facilità di avviare un attività. Quest’anno la Polonia in questa materia è rimasta ferma alla 85mo posto. Rimane molto importante ai fini dello sviluppo anche la riforma della giurisprudenza in materia commerciale, inclusa l’abbreviazione delle procedure per la risoluzione delle controversie imprenditoriali ed economiche.
Criteri di classificazione della Banca Mondiale
La Banca Mondiale nella stesura della classifica ha valutato i paesi su 10 parametri di confronto:
- l’avvio d’impresa: procedure, tempistiche e minima quota propria richiesta;
- l’ottenimento dei permessi edilizi: procedure, tempistiche e costi della vigilanza tecnica e l’ottenimento del permesso;
- l’indice dell’energia elettrica: tempi e costi inerenti l’ottenimento dell’allacciamento elettrico per una nuova impresa;
- la registrazione della proprietà immobiliare: procedure, tempistiche e costi di registrazione degli immobili;
- l’accesso al credito: grado di regolamentazione dei crediti, quantità d’informazioni inerenti alla concessione del credito;
- la tutela degli investitori: ambito di notorietà e responsabilità del Consiglio d’Amministrazione nei confronti dei soci;
- il pagamento delle imposte: numero annuo di ore dedicate alle dichiarazioni dei redditi e quale parte degli introiti lordi è costituita dalle imposte pagate;
- il commercio estero: quantità di documenti, firme e tempo richiesto per consentire all’impresa l’importazione ed esportazione di beni;
- la stipula di contratti: procedure, tempistiche e recupero dei crediti;
- le procedure concorsuali: tempistiche e costi inerenti alla chiusura dell’attività economica ed il tasso di recupero.
Il 25mo posto del ranking della Banca Mondiale ci rallegra e allo stesso tempo ci mobilita ad attuare ulteriori riforme per agevolare gli imprenditori nella conduzione dell’attività economica e quindi contribuire ad un ulteriore sviluppo dell’economia polacca.
Per maggiori informazioni, si prega di visionare il rapporto in lingua inglese.
