FISCALITÀ

La legge sullo STIR nella lotta contro la giostra fiscale

La normativa obbliga le banche e gli SKOK (istituiti di credito cooperativo) a trasmettere al sistema STIR (sistema telematico della camera di liquidazione) le informazioni relative agli imprenditori nonché ai loro conti e alle transazioni effettuate. Sulla base delle informazioni ricevute, il sistema STIR determina l’indicatore di rischio di evasione fiscale per ciascun imprenditore.

Tale indicatore insieme ad altri dati viene utilizzato dal KAS (amministrazione fiscale nazionale) per analizzare lo sfruttamento di banche e SKOK al fine di commettere frode fiscale. I risultati di queste analisi sono alla base di eventuali blocchi che potrebbero essere introdotti dal responsabile del KAS. Egli può incaricare ciascuna banca e SKOK di bloccare immediatamente il conto di un determinato imprenditore per 72 ore (esclusi sabato e giorni festivi). Una volta rispettate le condizioni rigorosamente definite, è possibile estendere tale blocco per una durata di tre mesi. Bloccare l’intero conto o fino a un certo importo renderà impossibile eseguire qualsivoglia operazione di addebito, come i bonifici, le transazioni con carta, i rimborsi di prestiti o i prelievi di denaro in contanti.

In conformità con la nuova normativa, in nessun caso la banca o lo SKOK sono autorizzati a informare l’imprenditore in merito al blocco, alle sue cause, alla durata, ecc. Tale informazione può essere comunicata esclusivamente dal responsabile del KAS.

Nell’ambito dell’entrata in vigore della legge sullo STIR, il ministero delle Finanze ha inoltre reso disponibili gli elenchi dei soggetti non registrati nonché cancellati e in seguito ripristinati nel registro IVA. La possibilità di rintracciare le informazioni relative ai suddetti soggetti serve a facilitarne la valutazione e consentirà quindi la verifica dell’affidabilità degli attuali o potenziali contraenti.

Come apprendiamo dal ministero delle Finanze, l’obiettivo più importante della legge sullo STIR è il contenimento del deficit dell’IVA, che è la conseguenza della messa in atto di transazioni fasulle cosiddette “a giostra” realizzate tramite bonifici sui conti bancari. Lo scopo reale di queste transazioni è l’evasione fiscale sotto forma di un indebito rimborso dell’IVA, che si traduce in perdite significative per la Tesoreria dello Stato.

La legge del giorno 24 novembre 2017 sulla modifica di alcune leggi al fine di contrastare lo sfruttamento del settore finanziario per commettere evasione fiscale è entrata in vigore il 13 gennaio 2018.

Autore: Agnieszka Pelc, capo contabile, Bosetti Global Consulting

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