Il meccanismo dello split payment ovvero del pagamento scaglionato entrerà in vigore tre mesi più tardi del previsto. Ogni azienda dovrà dedicare un apposito conto corrente IVA presso la propria banca. Il disegno di legge prevede anche altri cambiamenti positivi per gli imprenditori.
Informavamo ultimamente sulle pagine di questo sito della decisione presa dal Ministero delle Finanze inerente l’introduzione del sistema di split payment ovvero il c.d. meccanismo del pagamento scaglionato. Nel frattempo il legislatore ha apportato dei significativi cambiamenti al disegno di legge.
Ricordiamo che il pagamento split dovrebbe diventare un ulteriore strumento del fisco nella lotta contro l’evasione dell’IVA. Il meccanismo dello split payment presuppone l’apertura obbligatoria presso le banche per tutte le aziende polacche di un conto dedicato ai versamenti dell’IVA da parte dei contraenti. L’importo della fattura versata dall’acquirente della merce o dei servizi sarà automaticamente suddivisa in due parti (split). Il prezzo netto avrà impatto – come finora – sul conto base del venditore, mentre la quota IVA verrà versata sul conto corrente IVA dedicato.
In origine era previsto che i nuovi regolamenti entrassero in vigore già nel gennaio 2018. Il Ministero delle Finanze ha tuttavia rinviato la scadenza dopo la consultazione con le banche, che, come risulta, hanno bisogno di più tempo per adattare i loro sistemi IT alla nuova legge. Alla fine il termine di introduzione dello split payment è stato rinviato di altri tre mesi. Il meccanismo del pagamento scaglionato avrà quindi effetto dal 1° aprile 2018.
Cosa c’è di buono per gli imprenditori?
Al disegno di legge sono state apportate delle numerose ed importanti modifiche. Dal punto di vista imprenditoriale le nuove soluzioni sono più vantaggiose di quelle previste nel progetto di legge originale.
La modifica più importante riguarda la possibilità di trasferire i mezzi dal conto IVA dedicato al conto principale dell’imprenditore. Il periodo per il rilascio del permesso di trasferimento di tali fondi è stato ridotto da 90 giorni a 60 giorni. Ma non è tutto. La decisione di sbloccare i fondi costituiti dall’IVA, di competenza del Capo Ufficio della rispettiva Agenzia delle Entrate, non sarà discrezionale come si prevedeva in origine. Tale decisione diventerà ora obbligatoria e il rifiuto sarà possibile solamente in casi eccezionali previsti a norma di legge.
Come regola generale, all’imprenditore potrebbe essere rifiutata la liberalizzazione dei fondi inerenti l’IVA nei casi in cui ci sia in corso allo stesso tempo un procedimento fiscale. La cosa importante è che il ministero abbia abbandonato la premessa che si potesse trattare di un qualsiasi procedimento. Il rifiuto di liberalizzazione dei mezzi potrà essere rilasciato solamente se la società è in fase di procedimento riguardante l’imposta IVA. Un controllo fiscale e/o doganale oppure un procedimento riguardante l’IRPEG non avrà quindi nessun effetto ai fini del rilascio della decisione di rifiuto.
Un altro cambiamento vantaggioso consiste nella modifica dell’atteggiamento verso gli imprenditori cancellati dal registro dei contribuenti. In origine, il progetto prevedeva che i fondi raccolti sui conti IVA di tali società (cancellate) sarebbero passati al tesoro dello Stato. Alla fine, il ministero ha abbandonato di inserire questa disposizione.
La nuova proposta conserva anche la premessa di volontarietà nell’applicazione del meccanismo dello split payment. Ciò non significa, tuttavia, piena libertà degli imprenditori nell’apertura dei conti correnti dedicati IVA. Questi conti saranno obbligatoriamente aperti, ovvero a norma di legge, a tutte le imprese operanti in Polonia. Questo deriva dal fatto che la volontarietà di applicazione del sistema dello split payment è dalla parte dell’acquirente. Quindi, se il nostro contraente scegliesse di pagare la fattura usando lo split payment noi, come destinatari del versamento, non possiamo modificare tale scelta. In questo caso, dobbiamo solo accettare questo pagamento, ricevendo così una parte del versamento sul conto IVA.
Autore: Agnieszka Pelc, Chief Accounting Manager, Bosetti Global Consulting