LEGISLAZIONE

Un pacchetto di modifiche concernenti l’occupazione

diritto di lavoro

Già da giugno di quest’anno saranno in vigore le nuove norme che disciplinano il distacco dei lavoratori mandati in trasferta per prestare servizi, dal 1 gennaio 2017 – la tariffa oraria minima per i lavoratori con contratti di commissione. Attualmente sono in fase preparatoria i lavori dei prossimi progetti di legge, tra cui concernenti la procedura di assunzione di lavoratori stranieri e lavoratori precari.

L’amministrazione del nuovo governo in Polonia prevede di introdurre cambiamenti nel diritto del lavoro. Conviene seguire l’evolversi di queste proposte in quanto ai nuovi obblighi di solito si accompagnano severe sanzioni amministrative. Seguono informazioni aggiornate relative ad alcune di queste modifiche.

Modifiche delle norme disciplinanti il distacco dei lavorati prestanti servizi in trasferta

La legge introdotta dal Governo costituisce l’attuazione della direttiva comunitaria relativa alle norme disciplinanti il distacco dei lavoratori nell’ambito della prestazione di servizi. Le prescrizioni sono entrate in vigore il 18 giugno 2016. Il loro compito primario era quello di garantire un’adeguata tutela ai lavoratori distaccati per prestare servizi in trasferta e inoltre di estendere le prerogative dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro (PIP).
La legge, nello specifico, definisce le regole concernenti:

• la tutela dei lavoratori distaccati all’estero e entro i confini nazionali della Repubblica di Polonia,
• il controllo di adempienza alle prescrizioni sul distacco dei lavoratori,
• la cooperazione del PIP con le autorità competenti degli altri Stati membri sul distacco dei lavoratori,
• il controllo transfrontaliero dell’applicazione, ove del caso, delle sanzioni pecuniarie (multe) o sanzioni amministrative.

Le nuove disposizioni dovrebbero in primo luogo consentire l’applicazione delle condizioni minime occupazionali nello Stato membro, sul territorio del quale vengono prestati i servizi da parte dei datori di lavoro -prestatori di servizio.
Un tale datore di lavoro, mandando in trasferta in Polonia un suo lavoratore dovrà garantirgli condizioni di lavoro non peggiori rispetto a quelle fissate dal Codice del Lavoro e da altre prescrizioni relative ai diritti e obblighi dei dipendenti. Questo riguarderà tra l’altro: il livello di salario minimo, il salario e indennità per lavori in orari straordinari, le norme e orari lavorativi, le ferie annuali e oppure le norme di sicurezza e igiene del lavoro.

Minima paga oraria consentita per lavoratori con contratti di commissione
Il 7 luglio 2016 il Parlamento ha approvato una legge che introduce la minima paga oraria consentita. La legge stabilisce che dal 1 ° gennaio 2017 sarà in vigore la minima paga oraria consentita nell’ammontare maggiore di 12 pln per lavori regolati da determinati contratti di commissione e contratti di prestazione di servizi, compresi i lavoratori autonomi.
Le nuove regole avranno il compito di contrastare l’uso smisurato di contratti di diritto civile. Inoltre tuteleranno le persone coi salari minimi.

700 mila. Vale a dire il 4,4 per cento dell’intera forza lavoro con un occupazione in Polonia lavora esclusivamente con contratti di diritto civile
Per 400 mila tra loro questo rappresenta un ulteriore fonte di reddito
1,36 milioni di persone percepirono nel 2014 salari lordi inferiori alla paga minima

La tariffa oraria non si applicherà alle persone che decideranno in autonomia del luogo e tempi di esecuzione del lavoro e al tempo stesso avranno diritto ad una retribuzione di provvigione. Un’altra ragione per l’esenzione dall’obbligo della tariffa minima sarà il compenso che per la sua totalità dipenderà dal risultato dell’esecuzione del lavoro o servizio commissionato. In connessione al diritto europeo la suddetta norma non troverà applicazione nei casi di persone fisiche in regime di “auto occupazione” (autonomo), le quali svolgono la propria attività imprenditoriale registrata ufficialmente in uno degli Stati membro dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo (*).
(*) Questo ha a che fare con le limitazioni derivanti dall’art. 16 della direttiva 2006/123 / CE del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi prestati sul mercato interno.

La tariffa minima oraria trova applicazione nel caso:
• di accordi, di cui all’articolo 734 e articolo 750 del Codice Civile, realizzati dal esecutore del lavoro commissionato o prestatore di servizio,

• di auto assunzione (autonomi) che personalmente forniscono servizi a beneficio di aziende,

• in cui l’esecuzione del lavoro commissionato o l’erogazione del servizio in un determinato luogo o con tempistiche precise derivi dal contratto o dalla sostanza del lavoro/servizio commissionati; potrebbero essere ad esempio, la sorveglianza di edifici o altre strutture, i lavori di pulizia, accudire un bambino o persona disabile;

• in cui nel contratto vengano indicati, ad esempio, tre localizzazioni presso le quali si svolgerà il servizio, a condizione che sia lo stesso contraente a decidere sulle priorità, luoghi e durata delle prestazioni da svolgere nelle rispettive ubicazioni.

Oltre alla libertà di decidere il luogo e l’ora di esecuzione del lavoro commissionato o del servizio l’elemento decisivo per l’esclusione dall’obbligo di applicazione della tariffa oraria minima consentita è la modalità di determinazione del compenso del “prestatore” del lavoro.

Le nuove norme prevedono anche dei cambiamenti nella legge sull’ Ispettorato Nazionale del Lavoro che potrà controllare meglio il rispetto dell’obbligo di garantire una tariffa oraria minima. Nei casi di violazione del salario minimo sono previste penali da 1 a 30 mila PLN.

Cambiamenti pianificati del sistema semplificato di assunzione di personale straniero in Polonia

Sono in corso lavori su un disegno di legge che cambierà le regole di assunzione del personale straniero in Polonia. Il Ministero della Famiglia del Lavoro e delle Politiche Sociali ha presentato delle soluzioni che renderanno più difficile agli stranieri l’accesso al mercato del lavoro.
Il governo prevede di introdurre dei meccanismi che rendano più efficace la lotta contro le frodi in materia di occupazione degli stranieri sulla base della cosiddetta “ procedura semplificata”. Essa consiste in una prestazione lavorativa temporanea sulla base di dichiarazione del datore di lavoro sull’intenzione di affidare il lavoro.
A tal fine si propone:
– l’introduzione di due ulteriori tipi di permesso di lavoro – per prestazioni stagionali e a breve scadenza (che colpirebbe tra l’altro gli Ucraini che lavorano in Polonia)
– l’introduzione di un salario minimo per gli stranieri che sono in possesso del permesso di lavoro.

Attualmente, i cittadini dell’Ucraina, Bielorussia, Armenia, Georgia, Moldavia e Russia, possono per 6 mesi in un anno civile lavorare in Polonia, in qualsiasi settore, senza l’obbligo di richiedere il permesso di lavoro. L’assunzione viene effettuata sulla base di una dichiarazione del datore di lavoro polacco di affidamento del lavoro allo straniero, presentata e registrata presso il competente ufficio di collocamento provinciale.

Nel 2015 si sono registrati 782.222 casi di queste dichiarazioni di affidamento del lavoro. Di questi, 762,7 mila hanno riguardato cittadini ucraini.

Le proposte del Ministero del Lavoro hanno incontrato grandi resistenze da parte degli altri ministeri. In particolare, del Ministero per lo Sviluppo, secondo cui non c’è bisogno, per i lavori c.d. a breve scadenza, quindi non classificabili come lavoro stagionale, di ulteriori restrizioni, maggiori rispetto a quelle già applicate.
In altre parole, nell’ambito non coperto dalle disposizioni della suddetta direttiva sarebbe permesso di lasciare valida una procedura “informale” per i casi di assunzione di alcune categorie di stranieri sulla base della succitata dichiarazione registrata presso l’ufficio di collocamento.
In definitiva sono state considerate le osservazioni del Ministero per lo Sviluppo e il progetto di legge è stato ritoccato. Di conseguenza, non c’è chiarezza fino a che punto siano state ristrette le prescrizioni che disciplinano l’assunzione degli stranieri e quanto rimarrà in piedi dei piani iniziali, più restrittivi, del Ministero del Lavoro.

Autore: Magdalena Wilczewska, consulente legale

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