FISCALITÀ

Lo split payment diventa realtà

La modifica della legge relativa alla tassazione di beni e servizi sottoscritta alla fine dello scorso anno, con cui si prevede l’introduzione del meccanismo di scissione dei pagamenti (split payment), entrerà in vigore dal 1 luglio. Le banche sono tenute ad aprire conti bancari separati per la gestione IVA fino alla fine di giugno.

Questa soluzione prevede che il pagamento per beni o servizi acquistati venga effettuato in modo tale che l’importo corrispondente al valore netto della vendita sia pagato dall’acquirente alla fattura del fornitore, o sia regolato diversamente, mentre il pagamento residuo corrispondente all’importo della tassa su beni e servizi viene erogato sul conto bancario del fornitore dedicato alla gestione IVA. Tale meccanismo si applica solo alle transazioni effettuate verso altri contribuenti, cioè alle transazioni B2B, e non ha alcun impatto sugli acquisti effettuati dai consumatori (che non conducono attività commerciali). Sebbene l’applicazione del meccanismo di scissione dei pagamenti sia volontaria, il Ministero delle Finanze introduce un sistema di incentivi per incoraggiare gli imprenditori a utilizzarlo:

– rimborso dell’IVA anticipato a 25 giorni
– nessuna applicazione delle sanzioni IVA
– esenzione dalla responsabilità solidale
– riduzione dell’importo del debito fiscale IVA soggetto al pagamento all’Agenzia delle entrate
I fondi accumulati sul conto per la gestione IVA appartengono al contribuente e le autorità fiscali non vi avranno accesso. Tuttavia, le disposizioni della legge sull’IVA indicano come disporre di questi fondi. Dal suddetto conto i contribuenti saranno in grado di effettuare:
– pagamento dell’IVA ai contraenti sulla base della fattura di acquisto in loro possesso
– versamenti su altri conti IVA (un incentivo a utilizzare il meccanismo di scissione dei pagamenti nei confronti dei propri contraenti)
– pagare le passività fiscali a titolo di compensazione dell’IVA.

Cosa fare in caso di accumulo di fondi sul conto IVA?
In tali circostanze, il contribuente ha la possibilità di richiedere (in forma scritta, motivata) al direttore dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate il trasferimento dei fondi accumulati sul conto IVA sul proprio conto corrente dedicato all’attività commerciale, quest’ultimo mediante ordinanza potrà esprimere il consenso per una destinazione differente dei fondi e indicarne l’importo finale. Il suddetto responsabile comunicherà le informazioni relative alla disposizione in oggetto alla banca che gestisce il conto IVA indicato nella richiesta. Saranno respinte le richieste di quei contribuenti che sono indietro con il versamento dell’IVA nonché quelle situazioni in cui vi è il fondato timore che il debito fiscale non verrà sanato.
Autore: Katarzyna Szkałuba, capo contabile, Bosetti Global Consulting

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