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Dai dati all’azione – decarbonizzazione negli impianti di produzione

Parte 2: Cos’è davvero questa decarbonizzazione?

Nell’articolo precedente abbiamo parlato del pacchetto OMNIBUS, ovvero del progetto di modifica della Direttiva CSRD e di altre normative attualmente in vigore relative allo sviluppo sostenibile e alla lotta contro i cambiamenti climatici. Abbiamo indicato cosa contiene il pacchetto OMNIBUS (una significativa riduzione degli obblighi di rendicontazione e degli oneri amministrativi per le imprese), e cosa invece non prevede (l’abbandono del processo di decarbonizzazione).

È quindi tempo di approfondire ulteriormente (in parte ovvi, in parte meno) che cosa sia realmente la decarbonizzazione.

La decarbonizzazione dell’industria è il processo sistematico di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO) e di altri gas serra, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto delle attività industriali sui cambiamenti climatici e raggiungere la neutralità carbonica. Questa sfida riguarda sia il settore energetico, che quello produttivo, logistico e delle costruzioni – ovunque vi siano emissioni significative di CO.

I metodi più comuni e frequentemente discussi per ridurre le emissioni di gas serra includono:

  • Modernizzazione delle infrastrutture industriali e degli edifici – sostituzione di apparecchiature obsolete, implementazione di macchinari a risparmio energetico e automazione dei processi;
  • Ottimizzazione dei processi produttivi, che si traduce in un utilizzo più efficiente (cioè: più economico) delle risorse;
  • Cambio delle fonti energetiche – transizione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili come il fotovoltaico, l’energia eolica o la biomassa;
  • Implementazione di nuove tecnologie – utilizzo di pompe di calore, sistemi di recupero di calore o di co- e trigenerazione.

C’è anche un fattore spesso trascurato che ha un’importanza enorme: l’educazione. La conoscenza aumenta la consapevolezza. Un livello più alto di consapevolezza significa minore spreco, uso migliore delle risorse, creatività e ricerca di soluzioni sempre più efficienti.

Anche vale la pena imparare da esempi di soluzioni e aree che si possono esplorare nella propria pratica aziendale:

  • Installazione di sistemi di illuminazione a risparmio energetico con sensori di movimento e di luce naturale;
  • Recupero del calore residuo – da diversi processi, dispositivi e impianti – per il riscaldamento dell’acqua sanitaria o per la produzione di freddo. Utilizzato con successo in molte imprese (ma certamente non ancora in numero sufficiente). Permette una significativa riduzione del consumo di gas ed energia elettrica;
  • Sostituzione delle caldaie a gas con impianti a biogas, quando le condizioni locali e il contesto aziendale lo consentono (vicinanza e disponibilità di fonti di rifiuti organici);
  • Utilizzo di biometano in impianti convenzionali (ancora poco diffuso in Polonia, ma speriamo che la situazione cambi);
  • Uso di sistemi moderni di riscaldamento e raffreddamento, come ad esempio pompe di calore, e molto altro ancora.

Su scala più ampia, ciò implica anche cambiamenti tecnologici nell’industria pesante – ad esempio nel settore siderurgico o delle costruzioni – dove cresce la quota di produzione di energia verde e l’utilizzo di materiali riciclati.

E infine, idee promettenti per la cattura e la sequestro del CO (processo di cattura e immagazzinamento del gas CO dall’atmosfera o da emissioni industriali) per riutilizzarlo nella produzione di combustibili sintetici.

Un’altra idea, spesso non direttamente associata alla decarbonizzazione, ma fondamentale, è l’Economia Circolare (EC). Essa rappresenta un elemento chiave nella riduzione delle emissioni attraverso l’ottimizzazione delle risorse e la riduzione dei rifiuti.

L’EC riduce l’impronta di carbonio, tra l’altro, attraverso:

  • Il riciclo delle materie prime;
  • La sostituzione delle risorse naturali con rifiuti;
  • La cooperazione nella catena del valore – ad esempio, i rifiuti di un’azienda diventano materie prime per un’altra;
  • Il recupero energetico dai rifiuti.

Il principio principale dell’EC non dovrebbe però essere solo l’utilizzo dei rifiuti prodotti, ma puntare a minimizzarli tramite nuovi modelli di consumo e modifiche nei processi aziendali.

E questo si traduce direttamente in riduzione dei costi, miglioramento dei risultati finanziari e della competitività delle imprese.

Da qui è solo un passo per affermare che, sebbene l’obiettivo della decarbonizzazione sia la riduzione delle emissioni e l’arresto del cambiamento climatico, la sua attuazione non avrà successo se non sarà integrata nella strategia aziendale (cioè se le aziende non ne vedranno vantaggi finanziari concreti). E vale davvero la pena farlo, perché la decarbonizzazione, se introdotta in modo intelligente, conviene davvero – porta risultati tangibili come costi ridotti, entrate aumentate e processi più efficienti.

Nel prossimo articolo forniremo alcuni consigli concreti su come avviare il processo di decarbonizzazione, evitare le trappole e ottenere il massimo beneficio per l’azienda e l’ambiente naturale.

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