La BCC, che è il club di imprenditori polacchi e la più grande organizzazione statutaria dei singoli datori di lavoro, ha condotto un sondaggio tra imprenditori che mostra chiaramente che le soluzioni proposte dal governo Polacco nello scudo anti-crisi, non soddisfano le aspettative della maggior parte dei rappresentanti delle imprese. I limiti di turnover su cui sarebbero dovuti gli aiuti rendono le soluzioni al servizio delle imprese che hanno già problemi di solvibilità, a giudizio dei rappresentanti delle imprese, le soluzioni dovrebbero essere preventive. Ulteriori problemi sono: regolamenti complicati (per l’88,6%), tempi di attesa troppo lunghi per la concessione degli aiuti (43%), supporto insufficiente da parte dei funzionari (40%) e decisioni discrezionali sugli aiuti (34,3%).
Oltre il 42% ha beneficiato dello scudo. aziende intervistate, ma per l’87,2% gli strumenti di aiuto utilizzati non costituiscono un supporto sufficiente. Quasi il 60% degli intervistati hanno dichiarato di non aver ricevuto alcuna forma di sostegno. Inoltre, per coloro che chiedono aiuto, attendere troppo a lungo per le decisioni è pericoloso e può solo comportare un peggioramento dei problemi finanziari.
Gli imprenditori chiedono principalmente un’esenzione dal pagamento dei contributi ZUS per 3 mesi (75% degli intervistati), sussidi agli stipendi dei dipendenti per un importo del 40%. salario medio in caso di riduzione dell’orario di lavoro (ogni quinta impresa).
La BCC, come Confindustria Polonia, sottolinea che lo scudo anti-crisi non supporta sufficientemente le grandi e medie imprese. Le condizioni del fatturato che devono essere soddisfatte per ottenere aiuto sono ancora troppo rigorose. Di conseguenza i datori di lavoro licenziano i dipendenti con l’effetto di frenare la crescita dell’azienda