Stando a quanto ci comunica il Ministero del Lavoro, Famiglia e Politiche Sociali, l’ultimo tasso di disoccupazione registrato (sulla base dei dati dell’ occupazione a fine settembre) era del 6,6% nel mese di ottobre. Rispetto al mese precedente, vi è stato un ulteriore calo, questa volta dello 0,2 punti percentuali. Mentre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si è registrato un calo di 1,6 punti percentuali.
Il numero di posti vacanti e di attivazione professionale denunciati dai datori di lavoro agli uffici di collocamento nel mese di ottobre 2017 ammontava a 151,2 mila.
Delle così buone statistiche concernenti il mercato del lavoro non si sono più registrate in Polonia dal 1991. Il tasso di disoccupazione più basso (3,8%) si mantiene nella regione Wielkopolska, mentre quello più alto si registra nel voivodato della Masuria (Warmińsko-Mazurskie) e ammonta a 11,6%. Nel Voivodato della Bassa Slesia (Dolnośląskie) la disoccupazione è del 5,8% , mentre in Slesia (Slaskie) si attesta al 5,2%.
Questi dati significano una posizione forte sul mercato dei candidati, situazione confermata anche dal sondaggio condotta dalla Michael Page per il primo trimestre 2017.
A chi appartiene il mercato del lavoro?
Considerando che il massimo delle domanda è focalizzato sul personale operativo e tenendo conto dei relativi vincoli al loro reclutamento per via della bassa disoccupazione, il mercato del lavoro appartiene a questo gruppo di dipendenti. Mentre, il mercato del lavoro per i datori di lavoro si mantiene sulle posizioni manageriali.
Il mercato del lavoratore operativo significa che i datori di lavoro dovranno misurarsi con due grandi sfide: la pressione salariale e la gestione dei processi, tenendo conto dei frequenti turnover dei dipendenti.
“Le soluzioni potrebbero essere ricercate nell’automazione dei processi e nella creazione di programmi aventi per scopo attrarre e trattenere il lavoratore attraverso programmi retributivi e di benefit mirati, programmi di commissionamento, curando l’immagine del buon datore di lavoro, attraverso corsi di formazione manageriale finalizzati alla gestione cosciente delle risorse umane” – consiglia Ewa Gryszun, HR Business Partner a presso la Bosetti Global Consulting.